Con
il termine Muselmänner (musulmani), nel gergo di Auschwitz, si indicavano i
prigionieri che erano stati "demoliti" dal regime del Lager, che
erano arrivati ad escludersi dalla comunità umana, a privarsi di ogni emozione,
fino al punto di "dimenticare" persino le funzioni primarie (la
ricerca del cibo). Di loro, così scrive Primo Levi:
«La loro vita è breve, ma il loro numero è
sterminato; sono loro, i Muselmänner, i sommersi, il nerbo del campo; loro, la
massa anonima, continuamente rinnovata e sempre identica, dei non-uomini che
marciano e faticano in silenzio, spenta in loro la scintilla divina, già troppo
vuoti per soffrire veramente. Si esita a chiamarli vivi: si esita a chiamar
morte la loro morte, davanti a cui essi non temono perché sono troppo stanchi
per comprenderla. Essi popolano la mia memoria della loro presenza senza volto,
e se potessi racchiudere in una immagine tutto il male del nostro tempo,
sceglierei questa immagine che mi è familiare: un uomo scarno, dalla fronte
china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si possa leggere
traccia di pensiero».
Qualcuno
potrebbe fiduciosamente credere che questa condizione fosse dovuta alle
condizioni imposte ai prigionieri dai nazisti. Ma Muselmann può non essere solo
la vittima. Bruno Bettelheim, internato (in quanto ebreo) a Dachau e a
Buchenwald nel 1938 (in tempi "migliori", rispetto a quelli di Levi)
e liberato grazie all'interessamento di Eleanor Roosevelt, suggerisce di
ampliare oltre le vittime la geografia di questo monstrum post-umano:
«Anche se la [...] morte
fisica [di Höss, il comandante di Auschwitz giustiziato in Polonia nel 1947]
doveva avvenire soltanto più tardi, a partire dal momento in cui assunse il
comando di Auschwitz, egli divenne un cadavere vivente. Non era un musulmano,
perché era ben nutrito e ben vestito. Ma si era completamente spogliato del
rispetto di sé e dell’amor proprio, di ogni sentimento e di ogni personalità,
fino a non essere più che una macchina di cui i superiori manovravano i bottoni
di comando».
E
ora veniamo ai musulmani propriamente detti, ovvero (per la sudicia destra
italiana) ai migranti, nel loro insieme. Vorrei provare a disegnare una carta
di quel che sta accadendo (e che è già accaduto):
1.
La depressione economica. Probabilmente, siamo alla fine di questa fase, ma la
ripresa, specie in Italia, è (quasi) una jobless recovery.
2.
La nazionale ignoranza (basata sul meccanismo del capro espiatorio) circa i
motivi del ritardo italiano, che sono ovviamente italiani, ha determinato una
crescita del nazionalismo, ici ma anche (con meccanismi diversi) altrove, in
Europa.
3.
L'antieuropeismo "anti-mondialista" (il vocabolario è genuinamente
fascista) si va saldando intorno al problema (che sarebbe anche e soprattutto
un'opportunità, se gestito da umani non bisognosi di pannoloni e di istruzione
primaria) delle migrazioni, a destra e a "sinistra" (anche questa
funesta mescolanza evoca brutti ricordi).
4.
La perdita dei diritti civili, per le più svariate ragioni (l'emergenza
terrorismo in Francia e negli USA, la semplice deriva fascista in Ungheria e in
Polonia), viene ormai percepita (stupidamente, ed è inutile spiegare perché)
come la liberazione dai "lacci e lacciuoli" che impediscono il
ristabilimento di un ordine perduto e che (fortunatamente) non sarà mai
ritrovato.
5.
I musulmani, in questa "diabolica" congiuntura) costituiscono il
"bersaglio" perfetto del suicidio omicidiario della civiltà europea:
sono "stranieri", non sono cristiani, sono potenzialmente
"terroristi" e (soprattutto?) sono "negri". La loro
distruzione (c'è anche chi parla apertamente di "soluzione finale") è
l'esorcismo al quale tutta l'Europa plebea (sottoproletaria, priva di coscienza
di classe, e dunque di dignità di soggetto storico) sta "lavorando".
Difficile dire con quali possibilità di "successo": UK, Olanda,
Francia e Austria sembrano aver concesso una tregua. Ma che dire del Paese
padre del fascismo? Che dire dell'Italia sansepolcrista (m5s) e genuinamente
fascista (LN, FdI e buona parte dell'elettorato di FI)?
chi dovrebbe farla la repressione poliziesca del fascismo montante? Chi ha promosso tutti i responsabili della macelleria messicana (cit.) di Genova?
RispondiEliminaMa ti rendi conto di quanto sei ridicolo nel tuo patetico negazionismo a oltranza della natura reazionaria del PD?
ed ecco, ad abundantiam, la membra del Gran Consiglio del Renzismo che parla di razza italiana da far continuare
RispondiEliminahttp://www.repubblica.it/politica/2017/07/25/news/prestipino_pd_sostegno_a_mamme_per_continuare_razza_italiana-171600418/
MA ovviamente l'Italia fascista è solo quella "sansepolcrista (m5s) e genuinamente fascista (LN, FdI e buona parte dell'elettorato di FI)"
Il PD non è fascista, a priori.
Come Scelba, che era antifascista a priori perchè mise fuori legge l'apologia del fascismo (sapendo benissimo che a perseguire e a giudicare l'apologia del fascismo sarebbero stati PM e giudici entrati in organico al 99% giurando fedeltà al fascismo), e chissenefrega se mise in galera (e fece fuori) più comunisti in 5 anni del Crapun in 23.
Per il buon Namib, un'autocertificazione vale più di qualsiasi fatto. Che paradiso sarebbe il mondo per i delinquenti, con una simile logica a governare i processi.
"signor giudice Namib, io nulla feci"
"ok, imputato Riina, lei è assolto!"