lunedì 9 novembre 2009

Fascistelli in lacrime

http://razzismoitalia.blogspot.com/2009/11/razzismo-ancora-una-baby-gang-ostia.html

lunedì 9 novembre 2009
Razzismo: ancora una baby gang a Ostia, otto denunciati

Erano conosciuti come la gang del 'Lido Nord', nelle loro case gli uomini del commissariato di Ostia hanno trovato un piccolo arsenale. Nei loro pc, ora al vaglio degli inquirenti, anche alcune foto con il gruppo che fa il saluto romano. Otto giovanissimi, tutti di eta' compresa tra i 14 e 17 anni, sono stati denunciati per l'aggressione a sfondo razziale, avvenuta il 17 ottobre scorso, nella zona del pontile di Ostia, ai danni di un bielorusso che fu picchiato selvaggiamente.

***
Forse questi "securitaristi randagi" meriterebbero (foss'anche per una settimana) quella galera che troppo spesso augurano al prossimo. Comunque, law and order rule, e questi otto stronzetti ci penseranno due volte, prima di alzare il loro braccino del cazzo, o magari (come spero) riusciranno finalmente a farsi sbattere al gabbio.

giovedì 1 ottobre 2009

Eugenetica "cristiana"

Mi trovo in seria difficoltà nel classificare il seguente post, il cui autore si dice lieto (pur nell'"immensa tragedia" costituita, per lui, dalla legalizzazione della RU 486) del fatto che comunque l'aborto impedirà "la trasmissione del materiale genetico di donne che hanno un istinto materno debole". Non ho mai sentito nulla di così diabolicamente nazista. La definizione dell'aborto come "sterminio programmato" è purtroppo assai comune fra i cattolici, ma la "somma" di questa tragica "opinione" (già "del cazzo", se mi si consente il francesismo) con la luciferina felicità per l'"auto-epurazione genetica" delle donne che abortiscono, beh, questa roba è un unicum...

Autore/autrice: Jugula (asasfsadf@aaasdsad.uu)
Newsgroup: it.cultura.religioni.cristiani
Data: 01/10/2009, h 12.16

Anche se è una tragedia immensa, un aspetto positivo esiste: anticoncezionali e aborto impediscono la trasmissione del materiale genetico di donne che hanno un istinto materno debole e che preferiscono sopprimere la propria prole piuttosto che sobbarcarsi i sacrifici che inevitabilmente ogni mamma fa per i figli che mette al mondo.

L'ideologia macellaia, in fondo, uccide se stessa. A fare figli sono sempre più solo quelle donne che sono pronte da donare la vita, a dispetto delle difficoltà che possono avere: meno carriera, più lavoro, meno vacanze, meno sesso, meno bellezza consumistica, meno soldi per i propri
consumi personali, etc.

Lo sterminio programmato, grazie alla Ru diventerà talmente efficiente, da terminare ancor più velocemente per esaurimento. Un paio di generazioni, e le donne che uccidono i propri figli per motivi ideologici oppure per tare psicologiche si saranno semplicemente estinte in massa.

Sono gli effetti imprevedibili degli stermini. Le vendette postume che la Storia regala alle vittime innocenti. Anche Hitler, per aver distolto risorse immense nello sterminio assurdo degli ebrei, ha avuto meno mezzi per la guerra e l'ha persa. L'abortismo divorerà sé stesso e sparirà.

Un mostro che morirà di fame dopo aver compiuto una strage

giovedì 13 agosto 2009

25 aprile 2009: Waffen SS a Sant'Arcangelo di Romagna


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03324
presentata da
MANUELA GHIZZONI
martedì 23 giugno 2009, seduta n.191

GHIZZONI. -
Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

l'Unione italiana di tiro a segno (UITS) è un ente pubblico nazionale posto sotto la vigilanza del Ministero della difesa, ai sensi del regio decreto-legge 16 dicembre 1935, n. 2430, convertito dalla legge 4 giugno 1936, n. 1143, e successive modificazioni;

l'UITS è stata ricompresa, dall'allegato A della legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008), tra gli enti da trasformare, riordinare o sopprimere;

il Governo, sulla base dei criteri indicati dal comma 634 della legge n. 244 del 2007, ha manifestato la volontà di riordinare tale ente;

le attività di tiro a segno della UITS si svolgono presso le sezioni di tiro a segno nazionale (TSN) e sono soggette alla vigilanza degli organi del Ministero dell'interno, a norma della legge 18 aprile 1975, n. 110 e successive modificazioni;

il Ministro della difesa ha ratificato con proprio decreto, in data 15 aprile 2009, il nuovo organo direttivo dell'Unione italiana di tiro a segno (UITS), confermando alla presidenza, per il secondo mandato, l'Ing. Ernfried Obrist, nato a Stoccarda, in Germania, ma residente in Alto Adige, nella cittadina di Caldaro;

il 25 aprile 2009, giorno della celebrazione del 64o anniversario della liberazione d'Italia dall'occupazione nazi-fascista, il presidente della UITS, accompagnato dal consigliere nazionale Riccardo Finokki, si è recato in visita presso la sezione di tiro a segno nazionale di Sant'Arcangelo di Romagna, la quale ha organizzato una gara di tiro in concomitanza con l'anniversario della Liberazione;

nel corso di tale evento si sarebbe verificato, a detta di alcuni militanti dell'UITS, un increscioso episodio, legato alla persona del presidente dell'ente, il quale sarebbe stato più volte fotografato, apparentemente sorridente e divertito, circondato da uomini muniti di armi e vestiti con uniformi appartenenti alle «Waffen SS», le famigerate truppe d'occupazione tedesche, artefici nel corso del secondo conflitto mondiale di spaventosi ed inumani eccidi ai danni della popolazione italiana;

non si hanno maggiori informazioni sulla natura della manifestazione indetta dalla sezione di TSN di Sant'Arcangelo di Romagna né sulle modalità di svolgimento della stessa;

tale raduno potrebbe aver avuto carattere «folkloristico», con la presenza di iscritti in uniformi militari storiche, risulta però incomprensibile e offensivo che sia stato consentito di indossare uniformi di un corpo militare noto per la sua ferocia e che il presidente dell'UITS, nel caso i fatti descritti siano accertati, non abbia avvertito l'inopportunità della sua presenza, proprio in un giorno dall'enorme valore simbolico per il nostro Paese;

l'episodio suddetto avveniva nello stesso giorno in cui il Ministro della difesa, accompagnava il Presidente della Repubblica, alla presenza delle massime autorità dello Stato, a rendere il solenne e doveroso omaggio al sacello del milite ignoto, presso l'Altare della Patria, a Roma -:

se i fatti descritti rispondono al vero e se non intendano, altresì, effettuare tutte le verifiche del caso per accertare nell'ambito delle rispettive competenze la natura e le modalità di svolgimento della manifestazione organizzata il 25 aprile 2009 dalla sezione di tiro a segno di Sant'Arcangelo di Romagna e la correttezza del comportamento del presidente dell'Unione italiana di tiro a segno.(4-03324)

sabato 1 agosto 2009

Tosi sfugge al gabbio, ma non alla condanna

Nella foto: Tosi sorride ascoltando la sentenza. Poi, il suo avvocato gliel'ha spiegata.

11 luglio 2009

«Fecero propaganda razziale»

Condannati Tosi e cinque leghisti

A quasi 8 anni il verdetto della Cassazione. Il primo cittadino: ingiustizia è fatta Due mesi al sindaco, Bragantini, Corsi, Coletto, Filippi e Barbara Tosi

VERONA — La magistratura ha dichiarato chiuso il caso ieri sera, a qualcosa come otto anni da quella famigerata petizione che nel 2001 invitava i cittadini a firmare «anche tu per manda­re via gli zingari da Verona» e ottenere «lo sgombero degli in­sediamenti abusivi e la non rea­lizzazione di nuovi campi rom».
L’ultima parola l’ha pronun­ciata la quarta sezione penale della Corte di Cassazione, con­fermando in via definitiva la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Venezia nei con­fronti di Flavio Tosi e di altri cinque esponenti della Lega nord per aver «propagandato idee razziste» e violato la legge Mancino contro la discrimina­zione.

«Ingiustizia è fatta - è insor­to il primo cittadino - . Questo è un procedimento che in un pae­se normale non sarebbe nem­meno iniziato, ma che al contri­buente italiano è costato fior di quattrini». All’uscita da un’interminabi­le camera di consiglio dopo che la discussione in aula si era chiusa in poco più di un’ora, il presidente della quarta sezione della Suprema corte ha così di­chiarato non più impugnabile la condanna a due mesi nei con­fronti del sindaco di Verona, del deputato (nonché segreta­rio provinciale della Lega Nord) Matteo Bragantini, del­l’attuale vicepresidente della Provincia Luca Coletto, dell'as­sessore comunale Enrico Corsi, della capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Barbara Tosi e dell’attuale consigliere di amministrazione del Consorzio Zai Maurizio Filippi.
Non solo, perché agli imputa­ti è stata inoltre inflitta come pena accessoria la sospensione per tre anni dall’attività politi­ca oltre all’obbligo di rifondere alla controparte le spese legali quantificate in 3.500 euro. Da precisare che sia i due me­si di condanna che l’interdizio­ne per tre anni dall’attività poli­tica risultano «coperti» dalla so­spensione della pena: di fatto, quindi, il verdetto non produr­rà per i leghisti alcuna conse­guenza in termini pratici.

Confermati, infine, nella lo­ro entità anche i risarcimenti al­le parti civili, peraltro già corri­sposti dagli imputati (si tratta una cifra complessivamente in­feriore ai 50mila euro). Caustico, ovviamente, il com­mento di Tosi (difensori Paolo Tebaldi e Piero Longo): «Mi au­guro, pur dubitandone, che il mio caso sia di esempio a certi magistrati per far velocemente anche i processi che riguarda­no delinquenti veri e pericolosi che spesso escono dal carcere o non arrivano a sentenza defini­tiva per decorrenze dei termini causate da clamorose omissio­ni del sistema giudiziario».

Di tutt’altro avviso, invece, le parti civili: «Giusto così, ci credevamo sino in fondo», non hanno nascosto la propria sod­disfazione gli avvocati Lorenzo Picotti e Federica Panizzo. A questo punto, non resta che attendere le motivazioni della sentenza. E quella sarà davvero la parola «fine».

Laura Tedesco

giovedì 30 luglio 2009

Via i leghisti dal Parlamento!


Ricordo qui l'art. 2 della Legge Mancino:

È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.

Chiudere la Lega Nord si può. Non è possibile sopportare lo sgretolamento, l'erosione, cui questo movimento eversivo sottopone la tenuta democratica del nostro Paese (che già ha un altro serio problema, su questo versante): visto che non esiste una destra "europea" (come la destra di Sarkozy) in grado di rifiutare i voti della feccia nazi, e visto che la voce dell'antifascismo non trova spazio nell'attuale dibattito PD, parliamo noi, almeno. Chiudiamo la Lega Nord.

http://www.facebook.com/groups.php?ref=sb#/group.php?gid=128507374467

La Lega Nord è un partito razzista, protagonista, per bocca dei suoi più "autorevoli" rappresentanti, di innumerevoli episodi di istigazione all'odio razziale, tanto contro gli immigrati quanto contro i cittadini del Sud (ultima provocazione: la proposta di rendere obbligatoria, per i professori del Sud, la conoscenza dei dialetti settentrionali). Alcuni dei suoi membri sono vicini, anzi contigui, al nazismo italiano (Tosi e Borghezio, ad esempio). Cos'altro serve per mettere al bando questa vergogna d'Italia? Contiamoci.


venerdì 17 luglio 2009

Madonne razziste


"Una quarantina di roulotte, abitate da famiglie di nomadi a Borgo Incoronata di Foggia, sono state fatte allontanare dagli uomini della Polizia di Stato e della Polizia Municipale. Il provvedimento, secondo quanto si e' appreso, sarebbe stato disposto dopo un reclamo del parroco del Santuario della Madonna dell'Incoronata, che avrebbe ricevuto numerose proteste da parte dei residenti della zona" (la Repubblica, 17 luglio 2009).

martedì 7 luglio 2009

sabato 27 giugno 2009

Bestiame colto sul fatto

Con il tragico nazi-Squallor che abbiamo per presidente del consiglio (tutto minuscolo, anzi: nano), sembra paradossale doversi occupare di ordinario razzismo, ma occorre sempre ricordare come la potenza elettorale del Papi-in-chief sia fondata sull'impotenza intellettuale e politica di tanti "quacquaracquà dell'odio", come quello che propongo qui. Meglio perciò segnalare il set-fogna nella sua completezza.

Dunque, siamo su it.politica.internazionale. Un utente segnala un pestaggio razzista, linkando un art. del Corriere:

LIMBIATE (Milano) - Chi ha visto quanto accaduto qui, in un’officina all’ombra di una chiesa, lo definisce un linciaggio. Un linciaggio iniziato con le parole «Tornatene al tuo Paese»: perché la vittima, Ibrahim Ghazy, cuoco 64enne e padre della 22enne scrittrice Randa Ghazy, in Italia da oltre vent’anni, è di origini egiziane. Un linciaggio del quale ora si stanno occupando i carabinieri della stazione di Limbiate e compiuto, a causa della lite per un parcheggio, da tre generazioni di una stessa famiglia – dai nonni al nipote 17enne. Ibrahim Ghazy è finito all’ospedale di Garbagnate Milanese con due costole fratturate, una vertebra scheggiata e una prognosi di almeno 45 giorni («ma dovrà stare a riposo almeno tre mesi”» dicono i medici). Una certezza: «Quella che mi ha colpito è una rabbia razzista. Un odio a sangue».

A questo punto, "Benedetto Zaccaria", che (sembrerebbe doveroso dedurne) apprezza i pestaggi a sfondo razziale, scrive:

> E siamo solo agli inizi, demente : andra' sempre peggio con tuoi
> sodali musulmani, devono andarsene, non l'hai ancora capito, coglione?

Io conosco nome e cognome di quest'uomo, ma persino uno come lui ha diritto alla sua privacy, e, soprattutto (diciamolo...), commetterei un reato divulgandone le generalità. Nulla mi impedisce però di segnalare quest'istigazione all'odio razziale a chi di dovere, e di copiare gli header del messaggio:

Path:
reader5.news.tin.it!spool.news.tin.it!no-news.virgilio.net!erode.bofh.it!bofh.it!tornado.fastwebnet.it!53ab2750!not-for-mail
From: Benedetto Zaccaria <xxxxxx@xxxx.com>
Newsgroups: it.politica.internazionale
Subject: Re: Islam mon amour (Zaccaria, fottiti)
Reply-To: xxxxxx@xxxx.com
Message-ID: <ur1a459m6nuv2vn220pnutse8u5c48a2gu@4ax.com>
References:
<a492d18d-860d-4cd6-9feb-36fd57b8c9be@j19g2000vbp.googlegroups.com>
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Alla polizia postale: buona caccia.

venerdì 26 giugno 2009

Facce da nazi 3: Berlusconi


Così parla il Presidente del Consiglio (un anziano & cattolico frequentator di puttane, stando alle recenti testimonianze) del paese che presto ospiterà il G8:

Berlusconi minaccia ancora: 'Chiudere la bocca a chi parla di crisi'

"Dovremmo chiudere la bocca a chi strilla di crisi". Il capo del governo non si ferma e dopo l'invito rivolto al convegno di Confindutria a Santa Margherita Ligure qualche giorno fa, torna ad attaccare i media non allineati: " «L'ho detto e anche se ha fatto scandalo lo ripeto: gli imprenditori devono minacciare di non dare pubblicità a quei media che sono essi stessi fattori dicrisi». Il premier ha rilanciato la minaccia in conferenza stampa a palazzo Chigi presentando il decreto anticrisi. La ripresa dei consumi e dell'economia, a suo parere, è solo un fatto psicologico. "Al g8 e g27 che presiederò dirò agli imprenditori di non avere paura, di pubblicizzare i loro prodotti e di essere più convincenti con i direttori e i responsabili degli organi di stampa, incentivandoli affinchè non diffondano la paura". Nel corso della stessa conferenza stampa Berlusconi ha attaccato gli organi internazionali e, pur senza nominarlo il governatore di Bankitalia Draghi che aveva parlato di Pil a -5: "Dovrebbero anche loro tacere, combinano un disastro, dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perchè di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell'Europa e del mondo». Sul Velinagate che sta facendo il giro del mondo Berlusconi ha detto: "Nonostante le calunnie gli italiani sono con noi".

Commenta Gentiloni (Pd): «È un attacco gravissimo ma ormai quasi abituale alla libertà di stampa, dietro al quale si nasconde anche il solito vizietto di spingere gli investimenti pubblicitari verso le sue televisioni. Fenomeno che già sta avvenendo da quando Berlusconi è a Palazzo Chigi». Anna Finocchiaro: «Berlusconi vuole chiudere la bocca a un po' troppa gente. Adesso vorrebbe farlo anche con Bankitalia, Istat, Ocse e Confindustria, oltre che a tutti i media, colpevoli di diffondere dati reali sulla crisi economica e finanziaria. Ha una concezione della democrazia un pò debole, l'unico modo di governare che conosce è quello di raccontare bugie al Paese e agli italiani» (26 giugno 2009)

Ora basta. Qual è la differenza fra i 99 Fosse e questo losco figuro? Una soltanto: quei dementi antisemiti sono meno pericolosi di questo cinghiale ferito. Chi parla come B. ha parlato della libera stampa è, puramente e semplicemente, un nazifascista. Un essere assolutamente indegno (perfino) dello squallido Paese che finge di governare; un grottesco tizio che ha raggiunto il fondo della fogna (in compagnia dei nazisti doc) minacciando la libertà di parola con termini inequivocabilmente squadristi. Il Pd, e più in generale le forze di opposizione, dovrebbero prendere atto della nuova situazione creatasi, e scegliere un gesto forte, "istituzionale", per fermare in modo evidente (perfino ai disinformati spettatori del T"g" 1 di Scodinzolini) quella che è ormai qualcosa di più di una pericolosa deriva. I nodi rischiano di venire pericolosamente al pettine, anche con l'avvicinarsi della decisione della Consulta (ma il Papi del serraglio ha già preso le sue extra-istituzionali contromisure, come riferisce L'Espresso). E con essa delle scosse molto più reali di quelle evocate dall'ingenuo D'Alema. Scosse anti-istituzionali.

Bisogna semplicemente cacciarlo. A calci in culo. La bocca la chiuda ai suoi lacchè e alle sue troie.

mercoledì 24 giugno 2009

Squallor in salsa nazi

Quando pensi di aver pescato nel fondo del pozzo nero del fasciofossile nostrano, la realtà (o, più verosimilmente, la periferia della stessa) s'incarica di stupirti. Dunque. Esiste un anonimo (si sa: i nazisti sono bruni per via dell'incontrollabilità delle loro frequenti &, appunto, brune deiezioni) stronzetto che si diverte (da anni) a fare parodie nazi di canzoni -- naturalmente (il nazi è un parassita nato) altrui. Ecco un esempio della sua stomachevole "poesia". Uno basta e cresce.

Si tratta di "Anna non c'è" (musica di "Laura non c'è" di Nek), con ovvio (e spregevole; trattandosi di pezzi di merda, l'osservazione è ridondante) riferimento ad Anna Frank.

Anna non c'è, è andata via
l'hanno trovata a casa sua,
nella soffitta di Amsterdam,
ora è sul treno per Buchenwald!
Un bel treno prima classe
lì nei confini del terzo Reich
e poi s'aprono le porte:
"Avanti scendi adesso, che fai?
Ti chiudi dentro al cesso? No, non puoi!
Il capolinea è questo, non lo sai?
E segui quella fila di giudei, di giudei!"
Caro diario, ti voglio dire
che qui è difficile scappare
ma ci sono docce per farci lavare,
c'è pure Mengele se ti senti male.
Una guardia entra e mi chiede
"Quanti anni hai?"
e senza attendere risposta
"Avanti esci adesso, su dai!
E porta il tuo diario, se lo vuoi!
Ti porteremo a spasso insieme a noi,
su, non aver paura, Anna dai, Anna dai!"
Adesso lo vedo, è proprio vicino,
c'è un grande forno con un camino,
uno strano odore che vedo lassù
vedo del denso fumo blu!
Mi fa mettere in colonna,
poi viene davanti a me
e mi urla sulla faccia:
"Se vuoi ti brucio adesso, se vuoi,
oppure io ti gasso, con i tuoi,
comunque fa lo stesso, tu lo sai.
La soluzione è questa per gli ebrei,
per gli ebrei!

Scrive A. Piccinini:

Su Emule le canzoni dei 99 Fosse si possono scaricare facilmente. E qui si scopre che loro non sono una vera e propria band. È soltanto una voce e una chitarra, pure male registrata da un solitario neonazista, probabilmente in una stanzetta o chissà dove. A quel che si capisce i pezzi avrebbero dovuto far parte di un disco dal titolo: Zyklon B. La cosa effettivamente risulta segnalata in un elenco di «musica di destra» disponibile in Rete, la data è il 1997 e il genere «musica alternativa». Ma il disco non è mai uscito. Altre pochissime segnalazioni in rete dell'esistenza dei 99 Fosse parlano di «concerti segreti e ben protetti», forse a Roma. Eppure gli osservatori del ministro degli interni sui fenomeni neofascisti smentiscono la circostanza. Più probabilmente, attraverso copie e downloads, queste strofette devono aver goduto di un piccolo culto, segreto e piuttosto squallido. Tipo le strofe razziste da stadio.

Massì. Quest'idiota, per il quale UNA fossa sarebbe di troppo, è un "plurale onirico" (traduzione per gli Untermenschen nazi: "Te piacerebbe, eh, segaiolo?") solo perché in realtà è "un solitario neonazista dell'Illinois o di chissà dove", che, "nella sua cameretta, davanti a un registratore", gioca al "non conforme" ("deforme", in senso classico, sarebbe più acconcio). Ho letto svariate difese di questo (queste) testa di cazzo, in nome del "politicamente scorretto". Siete vili, tout court. Il detto mussoliniano "Molti nemici, molto onore", nel vostro (tuo: dico a te, stronzetto) caso, dev'essere un refuso: la lezione corretta è "Molti nemici, molto odore". E sappiamo di che. Forse di merda? Volete smentirmi, Fosse di merda? Beh, dimostrate (anzi: dimostra, brufolosa parodia di nessuno) di avere le palle (di cui tanto parlate, voi fasci: e non voglio manco sapere perché, papooses). Firmate (anzi: firma, stronzetto necro-onanista) quei testi che sono reati (nella "comunità" che non conosci) e non, caro (cari) Pilato del cazzo, "politicamente scorretti". La traduzione piana di "politicamente scorretto" è "immorale", teste di cazzo. Ma che ne sanno, gli sguatteri fascisti, orfani dei padroni nazisti? Nada. "Ma che freddo fa", eh, camerati del nulla e servi di chiunque?

venerdì 19 giugno 2009

Chat per fasci

C'è in giro anche questo. Grazie a un messaggio su MiliteNero ("w il duce! entra nella chat dei fascisti perfetti gratuita senza iscrizione clikka e sei subito dentro"), mi imbatto nella chat "Camicie nere". Mi accoglie uno sfondo tricolore con su stampigliato Boia chi molla, nonché alcune frasi che hanno evidentemente colpito (Zeus solo sa perché) la piatta fantasia del creatore. Sono le solite (new entry: i Blues Brothers):


- Meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora.

- Chi si ferma è perduto.

- Meglio morire in piedi, che vivere una vita in ginocchio.

- Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.

- Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere.

- Fedeltà è più forte del fuoco.

- Pronti, ieri, oggi, domani al combattimento per l'onore d'Italia.

- Libro e moschetto Fascista perfetto.

- Me ne frego.

- Fino alla vittoria.

- Molti nemici, molto onore.

- Le radici profonde non gelano mai.

- O con noi o contro di noi.

- Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare.

- Siam fatti così!

- L'Ardito della "M U T I" serve, combatte e muore per l'Italia, per il - Duce, per il Fascismo.

- Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani.

- Meglio lottare insieme che morire da soli.

- Non basta essere bravi bisogna essere i migliori.

- Anche se tutti, noi no!

- Ardisco ad ogni impresa - Beffo la morte e ghigno - Bisogna volere. Fortemente volere!

- Chi osa vince!

- Dio Patria. Ogni altro affetto, ogni altro dovere vien dopo.

- Fate le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire.

- Fermarsi significa retrocedere.

- La cinematografia è l'arma migliore

- Italia agli italiani


Tanto MiliteNero quanto la pagina iniziale della chat trasudano apologia del fascismo. To whom it may concern.

giovedì 18 giugno 2009

Culto della personalità






Il Craxi di CasaPound (e dell'entusiasta figliola Stefania: ''Da sinistra mi hanno accusato di essere andata in missione nell'ultradestra per conto del mio 'padrone'. Loro parlano di 'padroni', ragionano cosi'. Ma io ho incontrato [tra i fascisti di CP] solo persone gentili, intelligenti, attente. Tra le due civilta' c'e' un abisso. Anzi, direi che civilta' si puo' definire solo la destra, che questa sinistra civile non e'') ha una certa ricercata familiarità iconografica con il Buce. Vedo la differenza storica, ma non sento alti lai per la fascistizzazione di Gambadilegno. Oh, a futura memoria (?).

Facce da quacquaracquà 1: Ignazio "Nicodemo" La Russa
















Ci sono dei fascisti che si vergognano di esser tali.
Giustamente, certo. Sciaurati che mai non fur vivi. Se sono ripugnanti per i loro camerati, a noi fanno schifo ab ovo. Con ottime ragioni, I think.
Comunque, questi servi lasciano una visibile traccia di bava: "Il cane torna al suo vomito" (Prv 26, 11).

"Io il giorno della Liberazione lo celebro venendo in visita qui", dichiarò il 25 aprile 2007 il ministro della difesa Ignazio La Russa - dove sono tumulati i resti di alcune centinaia di caduti della Rsi (tra loro Alessandro Pavolini, il comandante delle Brigate Nere, Francesco Colombo, il fondatore della Legione Muti, ma anche una decina di SS italiane, numerosi militi della Decima Mas e qualche torturatore della Banda Kock).
(Paolo Berizzi, Bande nere, Bompiani, Milano 2009, pp. 67-68)

[...] Nico Azzi, per la cronaca, apparteneva al gruppo La Fenice, la sezione milanese di Ordine nuovo. Rimase ferito dall'esplosione del detonatore, il 7 aprile 1973, nella toilette [per i fascisti, la fogna dev'essere una vocazione, NdNamib] del treno Torino-Roma mentre tentava di innescare un ordigno a tempo, composto da due saponette di tritolo da mzzo chilo l'una, che avrebbe certamente provocato una strage. Le modalità di svolgimento dei suoi funerali, nel gennaio del 2007, suscitarono più di qualche protesta, soprattutto per il luogo in cui fu ufficiato il rito funebre: la basilica di Sant'Ambrogio, dedicata al patrono della città. Tra fasci littori, croci celtiche, svastiche e saluti romani. Nico Azzi fu accompagnato nel suo ultimo viaggio da una folla di camerati. Tra loro, in prima fila, l'attuale ministro della difesa e reggente di Alleanza nazionale Ignazio La Russa.
(ibid., pp. 80-81)

mercoledì 17 giugno 2009

Com'è andata a finire

Qualcuno si è magari chiesto che fine abbia poi fatto Kevin Käther (cfr. l'art. Libres penseurs?). Beh, lo apprendiamo da un sito negazionista:

Il 17 Dicembre 2008, Kevin Käther è stato condannato in prima istanza a 8 mesi di prigione senza condizionale. Ha presentato appello. L’appello ha avuto luogo il 26 Maggio e il 9 Giugno e, a seguito di quest’ultima udienza il verdetto è stato pronunciato L’appello ha avuto luogo il 26 Maggio e il 9 Giugno e, a seguito di quest’ultima udienza il verdetto è stato pronunciato: conferma della sentenza, vale a dire 8 mesi senza condizionale!

A commento della sentenza, il blog ostenta una stella di Davide gialla (!), con la seguente, incredibile, 'didascalia':


PER ricordare le PERSECUZIONI GIUDIZIARIE a cui sono sottoposti gli STUDIOSI , gli STORICI, i SITI REVISIONISTI, della seconda guerra mondiale e della “shoàh” che NON condividono le tesi storiche IMPOSTE con leggi LIBERTICIDE esponiamo la.........STELLA GIALLA.


martedì 16 giugno 2009

Libres penseurs?


Newsgroups: alt.culture.morocco, fr.soc.politique, soc.culture.iranian
Nickname dell'autore: merdokh (merdokh@gmail.com)
Titolo dell'art.: l’Iran n’a de leçon à recevoir de personne en matière de démocratie

Surtout pas des grandes “gueules“ comme la France qui réprime les libres penseurs qui osent remettre en cause l’existence des chambres à gaz, et dont la police juive de la pensée agresse physiquement tous ceux qui osent remettre en cause la "religion" de la shoah, haulocoste [sic] ... etc... etc...

Il messaggio è assai banale, ma ciò che in esso (mi) colpisce è l'espressione libres penseurs: la negazione della Shoah
non solo qui usa i mezzi (la libertà d'espressione) combattuti da chi la Shoah l'ha compiuta, ma addirittura si pone (o pretende di porsi) i fini di chi ha combattuto la Shoah. Da qui al "martirio" di novelli e poco credibili Voltaire, il passo è breve. Anzi, è stato già compiuto. Leggiamo infatti in "Progetto sociale" (a. VI, n. 6, giugno 2009), rivista del fascista Movimento Nazional Popolare, il seguente accorato appello di Kevin Käther, un negazionista frignante, che si è "autodenunciato per il reato di dubitare dell'Olocausto", il quale asserisce per giunta di lottare (insieme ai suoi "camerati") non solo grazie (il che sarebbe anche legittimo --- tuttavia, in tempi di ferro, temo [?] che i "diritti dei fascisti" debbano diventare un ossimoro), bensì & addirittura per i "diritti umani":

Da vero tedesco, mi sento obbligato ad assistere e a proteggere la mia patria, e ad aiutarla a tornare sul sentiero dell’integrità. Horst Mahler, che ha 73 anni, è stato condannato a 13 anni di prigione per il reato – non-violento – di aver diffuso degli ideali politicamente scorretti. Questo equivale a una condanna a vita, per un reato di stampo orwelliano. La condanna di Mahler evidenzia meglio di ogni altra cosa l’esigenza – imperativa – di combattere contro le menzogne dei malvagi nemici della Germania. Quello che è in gioco qui, non è solo una lotta astratta per i diritti umani, ma la stessa sopravvivenza della nostra nazione. Al nostro popolo sono stati inculcati dei fasulli sensi di colpa, e l’anima del popolo tedesco viene uccisa da menzogne vergognose. Come tedesco, sono ricorso al nostro diritto inalienabile all’auto-difesa per oppormi alle menzogne devastanti dei nostri nemici giurati. E’ un onore, per me e per i miei camerati, dire la verità a beneficio della nostra nazione e, nel caso, andare in prigione per essa. I nostri discendenti ci ringrazieranno per quello che stiamo facendo (Kevin Käther - Berlino, 24.5.2009).


La faccia come il culo, in soldoni. Il 'sunto' di questo post-delirio è però l'imperdibile vignetta iraniana (incorniciata, su "Progetto sociale", dai piagnistei di Käther) che possiamo ammirare (peccato non si possa commisuratamente 'stirarne' l'autore; hint per i più giovani: stira e ammira) a degna introduzione del presente articolo.