martedì 17 novembre 2015

Parameci e fascisti (e/o razzisti, antisemiti, leghisti e feccia assortita)

Che cos'è il paramecio? Un simpatico protozoo, che ha una caratteristica molto particolare.



Per citare Wikipedia,

Quando si muove nell'acqua, il paramecio segue una traiettoria dall'andamento a spirale, ruotando rispetto all'asse maggiore. Se incontra un ostacolo, mostra la cosiddetta "reazione di esitamento", indietreggiando in diagonale e ripartendo in una nuova direzione.

Davvero affascinante. Il movimento a spirale sembra una perfetta metafora dell'autismo fascio-razzista, che ruota su quelle fregnacce identitarie che fanno la gioia dei mononeuronici (razza, nazione, tradizione, religione e via rimbambendo). Dal punto di vista metaforico, però, ancor più interessante è il movimento dell'innocente bestiola, che apparentemente rimbalza in modo lineare, di ostacolo in ostacolo; proprio come il fascio-leghista-razzista-antisemita "rimbalza" di paura in paura: dagli immigrati ai criminali, da Ebola ai comunisti, dalle tasse al Jihad. Il risultato è graveolente è univoco. Ai fascio-pannolonati del III millennio si potrebbe infatti applicare una variante di un noto detto mussoliniano: "Molti nemici, molto odore". E sappiamo tutti di che, ahimè.

mercoledì 14 ottobre 2015

L'antisemitizzazione del razzismo italiano

Ma da Parigi a Bruxelles ormai è sempre più chiaro che la minaccia è il nemico interno, la jihad che cresce nell'ombra tra chi è già presente nei Paesi europei (Bernardino Ferrero, Alfano fa la radiografia del terrorismo, Salvini racconta barzellette, 18 gennaio 2015).
Prendo un testo a caso dal mare magnum del razzismo italiano, per evidenziare un punto di svolta cominciato con il terrore per il contagio del virus Ebola e perfezionatosi (si fa per dire) con il dibattito legislativo sullo ius soli.

Come osserva Francesco Germinario (Fascismo e antisemitismo, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 7):
[...] la scelta del 1938, se per molti aspetti è certamente da inquadrare in una razzizzazione di stampo colonialista già in atto da qualche anno, per quanto riguarda l'antisemitismo presenta tuttavia una logica e motivazioni autonome, uno scarto di paradigma non afferibile alle consuete declinazioni del razzismo coloniale [...]. Laddove, in ambiente politico totalitario, prevalga la teoria del nemico interno -- una logica cui l'antisemita è particolarmente fedele e su cui l'antisemitismo aveva costruito le sue precedenti fortune teoriche -- questa, per il radicalismo ideologico esplicitamente totalitario che esprime, è destinata a fagocitare, o comunque a modellare in base ai propri obiettivi politici, quella razzista del nemico esterno
Il passaggio all'"antisemitizzazione" del razzismo italiano dunque si sviluppa su tre fasi: gli immigrati

1. "sono delinquenti", "ci rubano il lavoro", "non vogliono integrarsi" etc. Una fase brutale, stupida, istintiva: "galvanica";

2. sono latori di (= nascondono in sé) oscure e letali malattie:

Salvini: "L'epidemia di EBOLA in Africa occidentale, siamo a oltre 500 morti [...] Chi controlla la salute delle migliaia di immigrati che sbarcano? Perché su questo il governo e le televisioni non dicono nulla?".

Un idiota (tal "Fabrizio Spadaro") gli risponde (ibid.) come segue: "Preferiscono farci morire... per il loro perbenismo...".

Si noti come anche un "argomento" particolarmente fesso come quello evocato dall'idiota di cui sopra (perbenismo = buonismo) sia particolarmente adatto a "fare sistema" con le altre tessere del mosaico razzista.

3. Il nemico diventa italiano, "nuovo italiano": magari perfidamente (cit.) si integra, ma solo in superficie, mentre persegue insondabili e barbare mene terroristiche. Il nemico si nasconde fra noi. E poiché il pericolo costituito dal terrorismo islamico (infatti, non so se ve ne siete accorti, ma siamo passati dall'immigrato generico della fase 1 all'immigrato "negro" della fase 2 per approdare in fine all'immigrato musulmano della fase 3) non è un'invenzione, ma una realtà, tutti i securitaristi irrideranno i "buonisti" quando questi ultimi cercheranno di opporsi al racial (o religious) profiling, ricordando che i crimini vanno perseguiti sulla base della responsabilità personale, e non dell'appartenenza a "gruppi a rischio" (definiti tali secondo criteri largamente arbitrari). Tutto questo significa che l'islamofobia originata dal "razzismo trifase" appena descritto rischia di far fronte comune con la reazione all'antisemitismo (teologico e no) e al regressismo diffuso fra gli islamici radicali, con conseguenze di lunga lena che il vecchio detto di Benjamin Franklin ("Those who give up liberty for security deserve neither") non basterà certo a curare.

Su un disgustoso vecchio post (2006) post di un disgustoso blog "identitario, antimondialista, antiglobalista, antimmigrazionista, contrario alla dittatura della UE" si può cogliere il nesso fra la sovranità (tanto invocata oggi, paradossalmente, persino a sinistra) e l'autoctonia:
Un tempo quando i popoli dominatori e invasori non riuscivano ad aver ragione sui popoli ribelli ricorrevano allo ius primae noctis. E cioè, non potendo conquistarli  e annettersi il loro territorio, vi penetravano attraverso il ratto delle loro donne. E, attraverso il ventre delle loro donne, li espropriavano della paternità  e della loro prole. Ora invece,  per espropriarci del nostro diritto all'autoctonia e alla sovranità hanno inventato lo ius soli (diritto di suolo) o ius loci (diritto di luogo) da contraporre allo ius sanguinis.
Sto forse dicendo che l'Italia sta avvitandosi in un loop totalitario attivato dal volano razzista/antisemita? No; sto dicendo che elementi di fascismo stanno penetrando profondamente in una coscienza "nazionale" storicamente già infetta dal (e madre del) fascismo. Urge un'opera brutale di derattizzazione ideologica. Preventiva.

venerdì 2 ottobre 2015

A. de Benoist, A. Dugin, V. Putin e la "grande proletaria"

Quel vecchio rottame fascista di Alain de Benoist, ospitato (http://www.4pt.su/en/content/turning-point) nel sito di quell'altro vecchio rottame fascista che risponde al nome di Aleksandr Dugin (uno dei fan del dernier cri: identità, patria e tradizione; la solita vecchia merda, insomma), così scrive, tra le altre vetuste fregnacce:
Russia, for its part, is seeking to implement a new geopolitical axis with Beijing and Tehran, a factor of multipolar balance of power opposed to the Atlanticist endeavors. The Chinese, after long procrastination, are no longer hiding their desire to “de- Americanize the world.”  Yet, the future of Russia, a great power, albeit still fragile, in a similar way as China, with its own inner contradictions, remains uncertain. Countries of Eastern Europe are still hesitant  as to which path to follow—all the more so as Germany is seeking to replace the former USSR as a federating factor in Eastern and Central Europe.
We are witnessing a restructuring of the forms of world domination. The United States, with its financial markets, its armed forces, its language and its culture industries remains the leading world power. Its economic impact, however, is decreasing bit by bit (its share of global industrial output has fallen from 45% in 1945 to 17.5% today), with the dollar representing today only a third of world trade in comparison to more than a half in 2000.  The process of “de- dollarization” has already and simultaneously begun, in oil and gas trading and on the monetary front. Russia and China, emulated by other Third World countries, are using more and more their national currencies in trade and investment. The project of trade in energy and raw materials, without resorting to the dollar, is beginning to take shape. Meanwhile, the purchase of gold is gathering momentum. The advent of a new international reserve currency, designed to replace the dollar, seems inevitable.
[...]
It is no longer unreasonable to think that the war is approaching and that it will be a new world war. This will not be a “clash of civilizations” (for this to happen one needs some civilizations), nor a war between “Islam” and the “West.” Again it will be a war between the East and the West. A “final battle” between the powers of the Earth and the powers of the Sea, between the continental powers and thalassocratic powers, between the money system and the principle of reality. NATO, which has become an offensive military alliance servicing the American wars, remains the most threatening coalition to world peace. A sign went out when Vladimir Putin was labeled by the Americans as the main enemy. On December 4, 2014, the House of Representatives passed a resolution amounting to the declaration of war against Russia. The alternative is war.
Ora, direte voi, a parte la bavetta che ogni fascio che si "rispetti" suppura al sentir parlare di "guerra finale" (salvo poi ammazzarsi vilmente in cantina o far bungee jumpee a Piazzale Loreto), che c'è di nuovo? Nada de nada: il vecchio nulla si inserisce nel vuoto lasciato dal fallimento del "socialismo reale", e sfrutta un antiamericanismo, ormai "razziale" e sradicato da ogni contesto politico (un po' come il neo-antigermanesimo), per i suoi soliti, vani e fumosi scopi. Però.

Però, il richiamo al nazionalismo ora acquisisce un nuovo appeal in un'Europa attraversata dalla coglioneria separatista (come se non fosse il lavoro a produrre valore, ma il differenziale fra le monete): ergo, il populista che corre dietro alla magica "sovranità monetaria" troverà qualcosa di gradito anche in questa fetida brodaglia nazi. Slogan, direte voi; ma il marketing non si basa forse sul minimo contenuto (la qualità del contenuto di un messaggio è inversamente proporzionale alla sua trasmissibilità)?

E che dire del richiamo alla "tradizione" e all'"identità"? Un tempo appannaggio di nonagenari monarchici in preda a tempeste alzheimeriane, queste parole d'ordine si sono insinuate furbescamente nel discorso del sedicente "antiglobalismo" (anche nella sinistra olim-marxista, sebbene Karl Marx sia sempre stato un fautore della globalizzazione dell'economia, anche capitalistica), e si sono poi saldate nelle battaglie più sceme della SFOU (Sinistra Fieramente Omeopatica Universale) e dei no-global (la lotta [?] contro i MacDonalds e contro il frainteso concetto di "omologazione").

Ma la trasformazione più (ahimè) riuscita coinvolge la visione primitiva del sistema finanziario (tanto indispensabile quanto effettivamente problematico; Guido Rossi docet), le democrazie "anglosassoni" (USA e UK), e le potenze che ostacolerebbero l'omologazione anglo, in primis Russia e Cina. Questo spostamento del conflitto sociale dalla realtà economica alla mitologizzazione dei rapporti di forza internazionali fa ovviamente battere l'accento sulla "potenza", in quanto, sebbene Benoist si lasci sfuggire un buffo "Russia and China, emulated by other Third World countries" (omaggio al terzomondismo che fu: marketing), ciò che rende questi Paesi appetibili a chi sia disposto a bersi tale indigesto mix di lacerti ideologici è la potenza militare. Il mondo può ignorare (e di fatto ha sempre beatamente ignorato) il ragliare isterico degli asini che si riuniscono in conventicole eversive o pseudo-sovversive "definitive" (questa gente sembra ereditare le fanfaluche magiche di roba come l'Astrum Argentinum di Crowley: onnipotenza "egizia" e mendicità quattrogattesca). Ma quando le mosche cocchiere (debenoistiane, duginiane, lepeniane, o, moooolto più modestamente, salviniane) di questo stampo si avventano sulla graveolente coda della potenza militare, nessuno (o almeno questo credono, dalla loro, come dire?, acconcia posizione anatomica) potrà più ignorarle.

Ma c'è anche di peggio: questi confusi mitologemi (l'Eurasia, la nazione, la tradizione: il sinn fein dei cani innamorati del proprio inimitabile fetore) si saldano, nel neo-nazismo, in una parodia della lotta di classe marxista, trasferita, come dicevo, ai rapporti di forza tra le nazioni, per cui gli "eroici straccioni slavi" (straccioni sì, ma di grande dirittura moral-nazionale; dice infatti Dugin che sarebbero physei nemici del subdolo progetto liberale di sdoganamento dell'omosessualità) si oppongono ai "decadenti (e corrotti) ricchi anglosassoni", esibendo il loro uomo forte, Putin (che a Dugin sembra un po' troppo moderato, ma che per Benoist è oggetto di vaticinii da Armageddon).

Ed ecco che un'immagine (che dice molto meno di mille, anzi, di una sola parola, ma in compenso è efficacissima a nasconderne milioni) sintetizza il tutto e "completa" adeguatamente l'articoletto di Benoist:


Efficace, no? Ora, si aggiunga il "pericolo del meticciato" ed il latente (ma mica tanto latente, ormai) antisemitismo (anche qui abbiamo una saldatura, indebita, criminale ed efficiente: l'alleanza fra USA e Israele si inserisce nella mitologia antiebraica della "cupola razziale" che governerebbe il mondo: i Savi funzionano ancora egregiamente, purtroppo), ed ecco servito un bel piatto di veleno, che somiglia molto alle "forze animali" che hanno servito il nazismo. E il metodo è sempre quello, collaudatissimo, pascoliano: La grande proletaria si è mossa...

lunedì 21 settembre 2015

Antisemitismo su Usenet, I

Un piccolo esempio di quello che può vomitare la rete in materia, il primo di un'antologia che cercherò di estendere anche ai gruppi in   lingua inglese e francese.



"Albert Crei" (ramen.asahi@gmail.com), it.politica.internazionale,   thread "Quell'ebreo di Stalin (era la Sinagoga di Satana)" (<984ae59f-0ae2-410f-9a9e-9865b8536a91 googlegroups.com="">)



Piccola digressione/riflessione.

Il concetto di Goy.
Ovvero un animale che parla, tutti i NON ebrei di sangue,    sono goy.
Un modo per dare dell'animale a tutti gli altri, spregevoli.

Ma riflettendo un errore madornale, in pratica l'ebreo esce  dal regno animale.

Non mangia come gli altri, non beve, non si accoppia, non    defeca.

Di fatti mangia  Kosher, beve Kosher, chiava circonciso e    infibulato, defeca in stile cabalistico nel segreto.
E' un essere strano, spirituale/demonico, slegato dalla      natura, contro natura, si veste da psicopatico come gli      arabi, beve acqua come gli arabi (ma di nascosto), ma si     porta    dietro la dicotomia laico - fanatico credente come  gli altri, i goy, parla come i goy, spara cazzate come i goy, vive dei goy, ma non e' un animale.

Rifiuta la categoria (fosse possibile), oppure come spesso   avviene, gioca con i termini facendosi male


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Subject: Re: Quell'ebreo di Stalin (era la Sinagoga di Satana)
From: Albert Crei 
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venerdì 11 settembre 2015

L'Accalappiafasci ringrazia "L'Espresso"

Copertina L'Espresso Ringrazio vivamente "L'Espresso" per la sua inchiesta sul razzismo, particolarmente perché ha ritenuto di mettere (giustamente) alla gogna, con nome e cognome, i "volenterosi carnefici" degli immigrati. Tutta "gente normale" (dicono loro...), che ora si ritroverà stampati delirii che affida a Facebook, e pronti per esser letti (ad es.) dai loro capi (un consiglio: licenziateli in tronco). Li ripropongo qui (sono tratti dalla pagina ufficiale di Salvini, credo tutti), integrando le notizie de "L'Espresso".

1. Teresa Luglini, Reggio Emilia [https://www.facebook.com/teresa.luglini/about]: "Li hanno accolti spalancando braccia e gambe? Bene. Tutti questi a casa di coloro che hanno aperto il culo".

2. Bruno Collerio, impiegato di Milano [https://www.facebook.com/bruno.collerio?fref=ts]: "Salvini fa qualcosa, questi si riforniscono di armi e per noi italiani è una strage".

3. Carmine Cioffi: "Ammazzateli di botte e mandateli a casa loro". [Questo è da denuncia].

4. Andrea Riviero: "A casa ingrati parassiti".

5. Alberto Lodi Rizzini: Ributtiamoli tutti in mare" [Questo è uno spasso. Da comandante dei vigili di Sabbioneta (ora è in pensione), ha vinto un semiserio premio Brunetta per il più fannullone del paesello. Naturalmente, dunque, è un leghista].

6. Michele Lecchini, imprenditore toscano: "Questi ci ammazzano tutti" [consigliere della Lega a Pontremoli, noto per aver preso un pugno in faccia. Son disgrazie].

7. Matteo Lancia [troppi omonimi per individuarlo: mi scuso con loro]: "Olio di ricino a tutti questi" [tanto per ricordare che fascisti e razzisti sono la stessa merda].

8. Mario Calogero, manager di una tv satellitare (quale? Ma licenziàtelo, no? O preferite che la vostra emittente sia associata a questa roba?), plagiario di un delirio nazista sui "matrimoni misti" che portano al "genocidio": potete (dopo esservi dotati di un antiemetico) leggerlo qui. F. Gatti non l'aveva rilevato.

9. "Brenda Wolsh" [sic], alias Daiana [ahahahahahaha] F., 19enne analfabeta con lavoro precario come colf: "Vorrei vedere se la Baldracca [l'analphababy intende alludere alla Boldrini] camminerebbe senza scorta di sera o di notte per strada e si trova davanti un branco di clandestini cosa farebbe". [Torna alle scuole materne, Lassie].

10. Niccolò Re, 29 anni, rispondendo a "Daiana" [ahahahahah], si informa se "l'orgia ved[a] solo la Boldrini come donna". Ora, questo testa di cazzo è un giornalista. Dove scrive? Ecco qui: "Il Giornale" [e come te sbajji?], "Gazzetta della Spezia" e Uff. Stampa Coldiretti. Ci sono anche delle persone oneste che intendono fare il mestiere che Re usurpa, eh. Mandàtelo a zappare la terra.

11. ["Gianni Cic", https://www.facebook.com/gianni.cic?fref=ufi]: "Renzi maledetto! Le bestie clandestine uccidono, violentano le donne, rapinano e rubano e tu, persona inutile, ostenti menefreghismo. Ti auguro che questi animali penetrino in casa tua di notte dalla tua famiglia".

12. Giancarlo Spinelli, chimico nucleare di Gorgonzola [l'umorismo della realtà! :)] [https://www.facebook.com/spinelli.giancarlo]: "Hitler dove sei?" "Duce come ti rimpiango".

13. Rosetta Maiorino [https://www.facebook.com/rosetta.maiorino.37?fref=ufi: una vera signora :)], Roma, sugli stranieri che protestano: "Sparargli e fuori dai coglioni". [Da denuncia pure questa].

giovedì 8 gennaio 2015

Vaffanculo al fondamentalismo islamico



Ok, gli islamisti radicali non sono "fascisti", come si spinge a dire oggi Tommaso Di Francesco sul Manifesto. Non lo sono tecnicamente, storicamente; però sono dei bastardi psicotici: serial killers, più che uomini di fede (e già gli uomini di fede, di tutte le fedi, non sono un granché, diciàmocelo: gente adulta che ancora crede alle favole), e dunque sono fascio-assimilabili.

In quanto fascisti, mi pregio di mandarli ammoriammazzati in effigie, e, per solidarietà con gli amici di "Charlie Hébdo" (abboniamoci! E' un modo per rispondere alla coglioneria omicida di chi ha ammazzato un artista come Wolinski: http://www.charliehebdo.fr) pubblico una delle più sgradevoli vignette del loro giornale.

Lunga vita ai provocatori, agli immoralisti, agli anarchici e ai senzadio, e galera e morte per chi è tanto privo di senso dell'umorismo da ammazzare in nome di dio, o della patria, o di Babbo Natale.



giovedì 1 gennaio 2015

"Pene corporali per i Rom" (by "Massimiliano Catanese")

E' quanto auspica su it.politica tal "Massimiliano Catanese" (post id: 882b62fa-de03-4a4e-9ead-3d38818af150@googlegroups.com) rispondendo al post, altrettanto delirante, di un tal "Dott. Salvini (immortale)", che abbiamo già avuto occasione di disprezzare su questo blog. Ora, l'"immortale" de noantri sosteneva le sue vecchie idiozie:
> Ti faccio un example:::::
> i rom.

> Il mio pensiero è:
> Sono in massima parte delinquenti, quindi calci in culo e fuori dal cazzo=
,
> POI E SOLO POI, iniziamo a pensare a se e cosa potremmo noi migliorare ne=
l
> nostro approccio per dargli una possibilità in più di dimostrare che =
non
> sono branchi di stronzi a prescindere.
> MA SOLO POI!!! PRIMA RISOLVO IL GROSSO PROBLEMA CHE ESSI COSTITUISCONO,
> POI PARLIAMO DEL RESTO.
"Il solito liquame fognario di marca leghista", direte voi. Vero. E c'è di peggio, come si incarica di dimostrare il "Massimiliano Catanese" di cui sopra. Fornisco, al solito, le intestazioni del post, perché le istigazioni all'odio razziale lascino traccia il più possibile duratura, a beneficio (magari) anche della magistratura. Lo so, sono molto ingenuo, ma ci provo... Se non è un reato questo, ai sensi della Legge Mancino, quale altro lo è?
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Subject: Re: RADICALEEEEEEEEEEEEEEE......ASCOLTA L'IMMORTALE UN ATTIMO!!!!!
From: Massimiliano Catanese 
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No, non ci siamo capiti scusa.

Io dico : buttarli fuori ma dove ? Dove li mettiamo ? Non esistono zone
"franche", "terre di nessuno" dove piazzarli. Qui come ti muovi qualche
altro paese ti taglia le mani capisci ?

Allora, secondo me, per risolvere bisogna intanto impedire che ne entrino
di nuovi.

Poi schedarli tutti.

In secondo luogo costruire una particolare normativa atta a controllarli
da vicino e come si muovono : pene corporali. Si, hai capito bene : botte.
E botte vere, a fargli male. Metterli in galera ? Impossibile, ridicolo.
Toglierli i beni ? Impossibile, risultano tutti nullatenenti. Quindi ...
Becchi un minorenne che ruba (mandano spesso i minorenni) ? Trovi da dove
viene e pisti di botte TUTTI i componenti del gruppo, a prescindere.

Trovi un  maggiorenne ? Uguale :  accerti il campo di provenienza e li
pisti a tutti di botte. A TUTTI.

Vai avanti cosi'  per qualche anno poi vedi come si "calmano". E'l' unica.
La cosa patetica, ma preoccupante, della deriva razzista della destra italiana è la sua "buona coscienza": questa gente è davvero convinta di essere semplicemente realista, ed è ormai tanto lontana da una media - anzi, persino men che mediocre - coscienza democratica dal considerare irrilevante l'abolizione della responsabilità personale del reato (quella è roba che interessa, dice il nazista, solo ai comunisti e ai "catolici": "Pero' ci vuole una normativa, va organizzata bene questa cosa. E' delicata e rischiosa. E poi sai gli strilli della solita 'sinistra' e dei catolici?").

E, in tempi di crisi, di vili (quelli che non osano alzare un dito contro "responsabili della crisi" che preferiscono rendere fumosi ed opportunamente inafferrabili) pronti a bastonare chi di diritti ne ha già de facto di meno se ne trovano sempre a carrettate --- e spesso magari è gente pagata da chi ha interesse a tenere alto il livello di disordine e di emergenza (e dunque il tasso di appalti senza gara), come dimostrano i "moti popolari" romani di cui tutti ora (soprattutto a destra) fingono di essersi scordati...

Ricordo ancora (e ancora indarno, temo) l'art. 1 della 205/1993:
Articolo 1
(Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi)
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione della disposizione dell’articolo 4 della convenzione, è punito:
A) con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
B) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.