giovedì 24 marzo 2016

Lettera aperta ai sedicenti "difensori della nostra civiltà"

Com'era prevedibile, il massacro di Bruxelles ha tolto la museruola al razzismo del white trash, ed è tutto un fiorire di dementi inviti a non far entrare i musulmani in Europa, a cacciarli e/o a schedarli tutti. L'invito ad apporre sui loro abiti - direttamente sulla pelle, a fuoco - un qualche segno identificativo (che so? una stella verde) non è ancora arrivato, a quel che ne so. Però, homines modicae fidei, quare dubitatis?

Ora, ai latori di queste idiozie non ho nulla da dire, poiché di mestiere non faccio lo psichiatra o il farmacista, ma a chi pretende di "difendere la nostra civiltà" utilizzando (in virtù della sempiterna "emergenza" schmittiana) "misure eccezionali per tempi eccezionali", vorrei ricordare che, ammesso e non concesso esista una "civiltà" (e relativi "valori") "occidentale", in detta civiltà è scritto, nel marmo, che le responsabilità penali e civili sono personali, e che i tempi in cui si metteva una stella (gialla, magari) ai membri di religioni/etnie "non gradite alla maggioranza" dei nazisti o alla maggioranza nazista, beh, sono finiti. Per sempre.

Chi vuole difendere la "nostra civiltà" dalla barbarie antisemita e anti-umana del terrorismo islamico dovrebbe prima di tutto ricordarsi in cosa consista detta civiltà. Se la vuole "difendere" stuprandola, farebbe bene ad unirsi ai suoi nemici, piuttosto che fingere di militare fra le sue sentinelle.