mercoledì 14 ottobre 2015

L'antisemitizzazione del razzismo italiano

Ma da Parigi a Bruxelles ormai è sempre più chiaro che la minaccia è il nemico interno, la jihad che cresce nell'ombra tra chi è già presente nei Paesi europei (Bernardino Ferrero, Alfano fa la radiografia del terrorismo, Salvini racconta barzellette, 18 gennaio 2015).
Prendo un testo a caso dal mare magnum del razzismo italiano, per evidenziare un punto di svolta cominciato con il terrore per il contagio del virus Ebola e perfezionatosi (si fa per dire) con il dibattito legislativo sullo ius soli.

Come osserva Francesco Germinario (Fascismo e antisemitismo, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 7):
[...] la scelta del 1938, se per molti aspetti è certamente da inquadrare in una razzizzazione di stampo colonialista già in atto da qualche anno, per quanto riguarda l'antisemitismo presenta tuttavia una logica e motivazioni autonome, uno scarto di paradigma non afferibile alle consuete declinazioni del razzismo coloniale [...]. Laddove, in ambiente politico totalitario, prevalga la teoria del nemico interno -- una logica cui l'antisemita è particolarmente fedele e su cui l'antisemitismo aveva costruito le sue precedenti fortune teoriche -- questa, per il radicalismo ideologico esplicitamente totalitario che esprime, è destinata a fagocitare, o comunque a modellare in base ai propri obiettivi politici, quella razzista del nemico esterno
Il passaggio all'"antisemitizzazione" del razzismo italiano dunque si sviluppa su tre fasi: gli immigrati

1. "sono delinquenti", "ci rubano il lavoro", "non vogliono integrarsi" etc. Una fase brutale, stupida, istintiva: "galvanica";

2. sono latori di (= nascondono in sé) oscure e letali malattie:

Salvini: "L'epidemia di EBOLA in Africa occidentale, siamo a oltre 500 morti [...] Chi controlla la salute delle migliaia di immigrati che sbarcano? Perché su questo il governo e le televisioni non dicono nulla?".

Un idiota (tal "Fabrizio Spadaro") gli risponde (ibid.) come segue: "Preferiscono farci morire... per il loro perbenismo...".

Si noti come anche un "argomento" particolarmente fesso come quello evocato dall'idiota di cui sopra (perbenismo = buonismo) sia particolarmente adatto a "fare sistema" con le altre tessere del mosaico razzista.

3. Il nemico diventa italiano, "nuovo italiano": magari perfidamente (cit.) si integra, ma solo in superficie, mentre persegue insondabili e barbare mene terroristiche. Il nemico si nasconde fra noi. E poiché il pericolo costituito dal terrorismo islamico (infatti, non so se ve ne siete accorti, ma siamo passati dall'immigrato generico della fase 1 all'immigrato "negro" della fase 2 per approdare in fine all'immigrato musulmano della fase 3) non è un'invenzione, ma una realtà, tutti i securitaristi irrideranno i "buonisti" quando questi ultimi cercheranno di opporsi al racial (o religious) profiling, ricordando che i crimini vanno perseguiti sulla base della responsabilità personale, e non dell'appartenenza a "gruppi a rischio" (definiti tali secondo criteri largamente arbitrari). Tutto questo significa che l'islamofobia originata dal "razzismo trifase" appena descritto rischia di far fronte comune con la reazione all'antisemitismo (teologico e no) e al regressismo diffuso fra gli islamici radicali, con conseguenze di lunga lena che il vecchio detto di Benjamin Franklin ("Those who give up liberty for security deserve neither") non basterà certo a curare.

Su un disgustoso vecchio post (2006) post di un disgustoso blog "identitario, antimondialista, antiglobalista, antimmigrazionista, contrario alla dittatura della UE" si può cogliere il nesso fra la sovranità (tanto invocata oggi, paradossalmente, persino a sinistra) e l'autoctonia:
Un tempo quando i popoli dominatori e invasori non riuscivano ad aver ragione sui popoli ribelli ricorrevano allo ius primae noctis. E cioè, non potendo conquistarli  e annettersi il loro territorio, vi penetravano attraverso il ratto delle loro donne. E, attraverso il ventre delle loro donne, li espropriavano della paternità  e della loro prole. Ora invece,  per espropriarci del nostro diritto all'autoctonia e alla sovranità hanno inventato lo ius soli (diritto di suolo) o ius loci (diritto di luogo) da contraporre allo ius sanguinis.
Sto forse dicendo che l'Italia sta avvitandosi in un loop totalitario attivato dal volano razzista/antisemita? No; sto dicendo che elementi di fascismo stanno penetrando profondamente in una coscienza "nazionale" storicamente già infetta dal (e madre del) fascismo. Urge un'opera brutale di derattizzazione ideologica. Preventiva.