lunedì 9 maggio 2016

Selbstvernichtung

Sto leggendo con grande profitto e soddisfazione il libro di Donatella Di Cesare, Heidegger e gli ebrei (Bollati Boringhieri, Milano 2016), una soddisfazione dovuta al fatto che tutte le peggiori paure del rettore hitleriano (e dei suoi analfabeti e inconsapevoli seguaci) si sono felicemente materializzate, grazie al capitalismo: Entrassung (derazzizzazione), che H. imputava al "popolo senza nazione" e pericolosamente cosmopolita, agli Ebrei, sradicamento universale, fine dei valori (anche monetari) "nazionali", sostituiti da un meticciato globale, fine del rapporto medianico con la natura della "patria" (?) nella disponibilità tecnica e razionale della natura come risorsa, fine dei "popoli" e della famiglia tradizionale che (Carolo propheta) il capitale ha ridotto alla loro essenza economica, fungibilità / totalità dell'umano. Tutto questo, il povero, sconfitto H. lo chiamava, nei suoi Quaderni neri - alla fine della guerra che avrebbe azzerato il Reich millenario (durato, nella puttanesca realtà, solo poco più di dieci anni) ad opera del Grande Satana Bicefalo :) del capitalismo vincente yanqui e del bolscevismo egualitario sovietico -, Selbstvernichtung, autodistruzione. Beh, la Selbstvernichtung :) ha vinto, e ci si vive proprio bene. Ad maiora