lunedì 15 giugno 2009

Leoni e coglioni

Sul sito di Noreporter si legge una tenera commemorazione, dal lacrimoso und virile titolo "Un leone attraversa la storia": "Honneur et gloire. Centotre anni fa, il 15 giugno 1906, nasceva a Buglione, nel Belgio vallone, Léon Degrelle". Qualche sciagurato (e imperdonabilmente distratto) comunista potrebbe non ricordarsi affatto del "passaggio" di questo scimunito. Oh, beh, si rimedia subito: il coso buffo in questione, fortunatamente defunto nel 1994, era un seguace di Maurras (Satana l'abbia in gloria) e, per non farsi mancare niente, un attivista cattolico. Tuttavia, troppo bizzarro anche per l'Azione Cattolica, ne viene cacciato nel 1934. Ma era tormentato, il quadrupede: lacerato da profetiche ed indecifrabili visioni del futuro. Nel 1935 diede infatti origine al "rexismo" (un eccentrico movimento di fans ante litteram del telefilm austro-hitlero-canino Rex); sfuggito agli infermieri del locale manicomio, pensò bene di collaborare con i pazienti della Légion Wallonie (nazisti belgi: "e ho detto tutto", per citare l'immortale Peppino De Filippo). Condannato a morte in contumacia, il "leone" scappò (come sovente avviene ai leoni di razza bruna), riparando nell'accogliente Spagna franchista. Dopo una carriera, passata inosservata, di "memorialista del nulla", il felino mancato tirò le cuoia, a differenza dei coglioni che ne festeggiano il genetliaco. Amen.

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